Ciao Valentina e benvenuta all'intervista autore del blog “Punto
e Virgola”!
Cominciamo subito con le domande!
Cominciamo subito con le domande!
1. Raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori
sapessero prima di entrare in contatto con i tuoi romanzi!
Ciao, Rachel grazie per il tuo invito. Quello che un lettore che si
accosta per la prima volta a un mio libro dovrebbe sapere è che io amo le mie storie.
Amo i miei personaggi, amo condividere le emozioni che questi mi trasmettono,
amo soprattutto i miei lettori. Sono la mia gioia più grande.
2. Riassumiti in tre aggettivi!!!
Casinista (si può dire?), sognatrice, testarda (per non dire cocciuta).
3. Che messaggio vorresti mandare ai tuoi lettori, e quanto di te c’è nei
tuoi romanzi?
Credo
che il messaggio fondamentale presente in un tutti i miei libri sia che se
vogliamo possiamo superare i nostri limiti restando comunque fedeli a noi
stessi. Possiamo crescere, imparare dai nostri errori, possiamo essere sempre persone
un po’ migliori per noi e per le persone che ci stanno accanto, qualunque cosa
accada.
Per rispondere alla
seconda parte della domanda, nei miei libri c’è tanto di me, dei miei sogni,
delle mie esperienze. Ma non sono mai io la protagonista. Credo che per
scrivere un buon romanzo sia necessario mantenere una giusta distanza alla storia,
nel senso che non devi scrivere di te, ma per imparare qualcosa su te stesso.
Perché la scrittura comunque ci arricchisce.
4. Chi sono i tuoi “idoli letterari”?
Charles Martin e Colleen
Hoover.
5. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Come la scrittura,
anche la lettura è una cosa molto personale. Se un libro non mi piace
semplicemente evito di parlarne.
6. Cosa ne pensi della nascita di tanti scrittori emergenti? Senti il peso della concorrenza o pensi che sia bello lavorare insieme fra autori?
Io credo molto nella collaborazione, nella solidarietà e nel confronto
costruttivo fra autori, ma per il resto la scrittura per me è un’attività
individuale. Per questo non temo la concorrenza
perché semplicemente per me è un concetto che non esiste applicato alla
scrittura. E’ una cosa troppo personale, non si possono fare paragoni fra due
libri anche molto simili, lo trovo assurdo. Io penso solo al mio lavoro, a
migliorare come autrice e tendo a non
guardare gli altri, semplicemente perché non avrebbe senso.
7. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Quanto ami
scrivere?
Risposta: è
la mia vita. E’ ciò che sono e sempre
sarò.
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