Titolo: NON LASCIARMI CADERE
Autore: Deborah Wright
Prezzo: 2,99 €
Data uscita: 21/07/2017
Autore: Deborah Wright
Prezzo: 2,99 €
Data uscita: 21/07/2017
Per quanto tempo si può sfuggire dalle paure che ci
terrorizzano?
Con un futuro incerto e un passato violento da cui scappare
Lisa se lo chiede di continuo.
Decisa a ricostruirsi da sola un futuro lontano dal passato, Lisa, quando arriva in quel piccolo paese baciato dalle acque del Corlo, non si fida di nessuno, a parte Miki non parla con nessuno e, soprattutto, sembra decisa ad evitare qualsiasi legame. Era una promessa fatta tanto tempo prima, una promessa fatta alla vita ed aveva tutta l’intenzione di rispettarla.
Piano piano però, qualcuno riesce a sgretolare quel muro che lei si è costruita e, tendendole la mano, riesce a far breccia nel suo cuore: Alex, un istruttore cinofilo dagli occhi puri come il ghiaccio, è un ragazzo che non teme il rischio.
Ma a pochi passi dall'abbandonarsi a quell'amore, il terribile passato di Lisa torna da lei a rivendicare ciò che gli spetta. Perché Lisa si porta dentro un segreto che minaccia di frantumare in mille pezzi una ritrovata ed inaspettata felicità e rimetterla con le spalle al muro.
Troverà il coraggio per evitare che il passato distrugga la sua nuova vita? Una vita in cui Lisa ha finalmente trovato la sua ancora di salvezza in un mare mosso dalla tempesta?
Decisa a ricostruirsi da sola un futuro lontano dal passato, Lisa, quando arriva in quel piccolo paese baciato dalle acque del Corlo, non si fida di nessuno, a parte Miki non parla con nessuno e, soprattutto, sembra decisa ad evitare qualsiasi legame. Era una promessa fatta tanto tempo prima, una promessa fatta alla vita ed aveva tutta l’intenzione di rispettarla.
Piano piano però, qualcuno riesce a sgretolare quel muro che lei si è costruita e, tendendole la mano, riesce a far breccia nel suo cuore: Alex, un istruttore cinofilo dagli occhi puri come il ghiaccio, è un ragazzo che non teme il rischio.
Ma a pochi passi dall'abbandonarsi a quell'amore, il terribile passato di Lisa torna da lei a rivendicare ciò che gli spetta. Perché Lisa si porta dentro un segreto che minaccia di frantumare in mille pezzi una ritrovata ed inaspettata felicità e rimetterla con le spalle al muro.
Troverà il coraggio per evitare che il passato distrugga la sua nuova vita? Una vita in cui Lisa ha finalmente trovato la sua ancora di salvezza in un mare mosso dalla tempesta?
Deborah Wright è una ragazza di 36 anni (li compirà a
settembre) ed è diplomata in tecnico della moda. È amante della natura, della
montagna e pratica anche il ciclismo, ma è nei libri la sua più grande
passione. Ha sempre amato leggere, sin da piccola passava pomeriggi interi a
sfogliare di continuo i pochi libri che possedeva, rifugiandosi tra le loro
pagine, sognando con i personaggi, imparando da loro e crescendo con loro. Un amore
che man mano è aumentato e anche se di tanto in tanto, si allontanava dai
libri, sommersa dalla vita quotidiana, poi ritornava sempre a respirare il
profumo di quelle pagine.
Ha sempre
sognato di scrivere storie, dare vita ai suoi pensieri ma ha sempre accantonato
fino ad oggi questa passione per concentrarsi sulla famiglia e sul lavoro. Alla
fine, però, complice la crisi che ha fatto riscoprire il tempo per sé stessa,
ha preso il coraggio a due mani e si è cimentata nella stesura del suo primo
romanzo.
Questo sarà il suo esordio.
Ora è felicemente sposata e vive con il marito e i suoi tre
meticci.
Estratti
1. La
sera, vorrei ritrovarmi in riva al lago e divertirmi con degli amici al ritmo
di musica davanti alla fiamma di un falò, mentre il sole tramonta dorato
all’orizzonte, invece di sentirmi risuonare in testa sempre quel maledetto
campanello pronto a ricordarmi da dove vengo.
Per
me, tutto questo, resta ancora un mondo sconosciuto, un mondo in cui ho fatto
un ingresso esitante, addolorata e confusa, con timore e speranza. Un mondo che
penso possa fare di me la donna libera che spero di poter diventare e, al tempo
stesso, risvegliare la bambina felice e spensierata che ero stata una volta.
Vorrei
tanto che il suono di quel campanello andasse scemando, ma ciò significherebbe
che sto tornando a fidarmi dell’uomo, e questo mi spaventa ancora. Rischio
altrimenti di abbassare la guardia, quando non posso permettermelo.
2. Sentivo un soffio d’aria fredda entrare dal
finestrino mentre i centri abitati mi passavano accanto uno dopo l’altro. Ero
sempre più lontana da casa, e non sapevo cos'altro fare. I miei progetti si
erano fermati lì. Su quel treno diretto verso un piccolo e sconosciuto paese di
montagna, e non potevo chiamare nessuno per chiedere aiuto. Ero sola e con me
avevo solo quello che mi ero portata dietro.
Chi poteva immaginare che una volta appoggiati i piedi a
terra un posto dove andare ce l'avrei avuto? Un posto in cui mi sarei sentita a
casa.
"Nulla avviene per caso,
tutto ha un suo perché. Che sia un incontro, una parola, un segno d'affetto;
oppure una delusione, una sofferenza. La vita a volte sembra non farti
scegliere e pianifica per te la tua sorte; ma se riesci a leggere in tempo fra
le righe, potrai scrivere tu stessa il tuo destino".
“Oltre il dolore
c’è una vita da vivere che ti aspetta. Non una vita normale, una vita vera. Non
farla aspettare troppo.”
Le parole che continuavano a
fluirmi nella testa, escono come un fiume in piena, incredibilmente reali e
allo stesso tempo estremamente fuori posto. Come se per troppo tempo non fossi
riuscita ad esprimere nulla di reale e ora, tutto, vuole uscirmi con forza dal
petto. E se anche non ci fosse alcun bisogno di parole, e tutto fosse già
chiaro e limpido, sento comunque la necessità di urlare ogni singola parola.
Come se, prima della consapevolezza di tutto questo, non ci fosse stato nulla,
nessuna vita, nessuna me, nessuna esistenza che abbia alcun valore tranne
l’istante stesso, la realizzazione e la paura di non essere in grado di trovare
il giusto senso.
5. Le lacrime che le rigavano le guance, si sono ormai
asciugate, ma alla debole luce degli ultimi raggi rimasti, riesco a vedere che
i suoi splendidi occhi azzurri sono arrossati. La guardo. Non ha un filo di
trucco, i capelli leggermente scompigliati dalla brezza serale e indossa abiti
che sembrano usciti dal mercatino dell’usato. A parte la catenina,
quell’assoluta mancanza di accessori e di eleganza non la rende meno bella o
desiderabile, anzi. Nessuna ragazza mi hai ma attratto intensamente come sta
facendo Lisa.
6. Quando si volta a guardarmi con quegli occhi
azzurri velati di tristezza perdo completamente la testa e senza concederle il
tempo di reagire le prendo il viso fra le mani e premo la bocca sulla sua. Per
un attimo Lisa rimane immobile, pietrificata dallo stupore, ma poi schiude le
labbra e mi lascia entrare nel suo calore. Quando mi stacco da lei entrambi
siamo senza fiato. “Quando posso rivederti?”, le chiedo con un roco sospiro.
C’è un’espressione fosca nei suoi occhi che mi fa
intuire quale sia la risposta ancor prima che apra bocca. Lei si concentra su
me, sbatte due volte le palpebre e sposta lo sguardo a terra. Sembra sentirsi
in colpa anche se non so di cosa.
“Non credo sia una buona idea.” Prende il trolley e si
dirige verso la porta, poi, si gira un’ultima volta. “Beh, grazie ancora.”
Rimango immobile mentre lei varca la soglia e
s’incammina a passo spedito verso la hall. Lisa può anche pensare che non sia
una buona idea rivedermi, ma so di non esserle indifferente.
L’ho sentito in quel bacio e l’ho letto nei suoi occhi
cangianti.
7. “Si cerca di apparire normale, sperando
che il tempo rimargini le ferite. Ma il nostro corpo ricorda. Ricorda tutto,
Lisa. Quando ho nominato Ivan, ho avuto la certezza che in te il male è ancora
vivo. Eri un fantasma, come lo sei in questo preciso momento. La stessa espressione
che avevo io un tempo. Non identificarti in quella ragazza. Rischi di far
rivivere quelle aggressioni ogni giorno, di cristallizzare per sempre la tua
rabbia, e il dolore diventerà infinito. Devi imparare ad affrontare. Devi
superare. Oltre il dolore c’è una vita da vivere che ti aspetta. Non una vita
normale, una vita vera. Non farla aspettare troppo.”
8. Quando mi volto vedo il suo sguardo incatenarsi al mio e per un lungo,
intenso istante, mi mostro senza difese. Un brivido incandescente accende il
sangue nelle vene. Poi, accade tutto talmente in fretta per capirci qualcosa.
Fino ad un secondo fa era a un metro da me, ora invece, la bocca di Alex
discende sulla mia, catturando un mio sospiro inaspettato. Per un attimo
rimango sconcertata al contatto delle nostre labbra. È tutto così nuovo, così
strano. La presenza prepotente di quella bocca, le sua labbra calde e morbide
che mi sollecitano, invitandomi ad aprirmi a lui.
È tutto inaspettato, tranne la
scarica elettrica che mi attraversa il corpo con una violenza sorprendente. È
la stessa che ho provato quando, due sere fa, mi aveva toccato il braccio, quando
mi aveva puntato addosso i suoi intensi occhi azzurri.
Sento l’accelerazione del mio
cuore e lotto per non perdere il controllo, per rifiutare il suo assalto. Ma
poi Alex sposta leggermente il peso del suo corpo e mi fa aderire a sé con
prepotenza.
Cedo.
Le mani che avevo alzato per
scacciarlo atterrano invece sul suo petto, dove sento il battito furioso del
suo cuore. Con sgomento mi accorgo che non solo lo sto toccando. Sto
rispondendo al bacio!
Non dura molto e quando mi
lascia andare, arrossisco. Alex invece, ha un’espressione gentile ma seria,
ardente di desiderio e colgo la promessa di un futuro che sono ansiosa di poter
iniziare.
9. Tra le mani rigiro
nervosamente il mio segnalibro, una piccola foto, più piccola di una
fototessera, tagliata male, come se la ragazza impressa sulla pellicola fosse
stata portata via da una foto più grande. “Tienila tu, così mi avrai sempre a
fianco”, mi aveva detto mia madre alcuni giorni prima che morisse e, dopo
averle aperto la mano, aveva lasciato che la piccola foto cadesse tra le mie
dita, come fosse arrivato il momento di dirmi addio. Ricordo di aver chiuso
forte il palmo, come se volessi imprigionare per sempre quell’immagine, farla
assorbire dalla mia pelle, come a chiederle protezione, come se mi rassicurasse
sul fatto che lei ci sarebbe stata comunque nella mia vita.
Mi alzo esausta e
mi avvicino al balcone. Scosto la sottile tenda che lo separa dalla stanza, ed
esco ad ammirare il mio spettacolo preferito: l’alba.
Sa regalare a tutto una luce magica. Il giorno sta
facendo lentamente capolino con le sue striature rosa che si infrangono nel blu
del canale, mentre i lampioni e le finestre accese ricordano ancora il buio
della notte. L’aria frizzante con garbo sembra dare il suo buongiorno,
soffiando lieve e fresca prima che il sole la riscaldi, mentre nel cielo
brillano ancora le ultime stelle.
Mi abbandono a questo incanto. Solo io e una sinfonia
di suoni e colori dettati dalla natura.
Io e nessun altro.
I paesaggi montani scorrono
fin troppo velocemente davanti ai miei occhi in una quiete quasi surreale:
nemmeno il canto della natura sembra portare quel solito sollievo che mi
permetterebbe di strappare la mia mente da questo oblio, invece di lasciarmi
sola con il rumore dei pneumatici a contatto dell'asfalto ruvido, che marcano
senza riserbo il tempo che scorre ormai inesorabile.
12. Per quanto noi cerchiamo di
vivere in modo responsabile le nostre vite, non possiamo dire al nostro cuore
cosa provare. Se quando incontri qualcuno che non conosci, e quel qualcuno, a
differenza di molti altri, ti apprezza per ciò che sei senza essere
condizionato da chi eri o da cosa nascondi nel tuo passato, allora è con lui
che si dovrebbe ripartire. Ricominciare. Con lui, potrei azzerare tutto ed
iniziare con il mio nuovo io.
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