Ciao Cristiano e benvenuto all’intervista autore del blog “Punto e Virgola”!
Cominciamo subito con le domande!
Cominciamo subito con le domande!
1. Raccontaci
qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di
entrare in contatto con i tuoi romanzi!
Beh, vuoi già far fuggire tutti prima di iniziare?
;) Cmq per i temerari che voglio conoscermi eccomi qui, mi chiamo Cristiano, 44
anni, lavoro da vent’anni in una biblioteca della provincia di Bergamo. La
passione per la scrittura è qualcosa che mi segue fin dalle “vecchie” scuole
elementari poi dopo un “blocco” di oltre vent’anni, nell’estate del 2014 ho
ripreso questa esperienza.
2. Riassumiti in
tre aggettivi!!!
Mhmm… protettivo,
romantico e imperfetto…
3. Che messaggio
vorresti mandare ai tuoi lettori, e quanto di te c’è nei tuoi romanzi?
I miei romanzi
trattano come colonna portante il rapporto affettivo tra persone dello stesso
sesso ma contrariamente a molte altre opere io non tratto questi sentimenti
come “il problema” a cui unire intolleranza e ipocrisia per sviluppare la
storia. Per la mia visione l’amore e l’affetto che lega due ragazzi non è il
solo nocciolo della storia. Ad esso si intrecciano alcuni filoni: lo storico, con “Madras”, il drammatico con “Klein Blue”,
il giallo con la trilogia “Opportunity-Rhapsody-Infinity”…
Quindi se un
lettore vuole andare oltre e semplicemente leggere una storia libera da
pregiudizi basati sull’orientamento sessuale sarà il benvenuto.
E per rispondere
alla tua seconda domanda… c’è molto credimi, come spesso accade a tantissimi
altri autori.
4. Chi sono i tuoi
“idoli letterari”?
Ti confesso che leggo prevalentemente saggistica ma
non c’è un vero e proprio “idolo”. Considero gli autori, anche quelli che
apprezzo più di altri sono degli amici
che seppur non conosco sanno svelarmi
tutto di loro.
5. Cosa ne pensi della nascita di tanti scrittori emergenti? Senti il peso della concorrenza o pensi che sia bello lavorare insieme fra autori?
Partendo dal presupposto che in un paese come il
nostro dove, paradossalmente, ci sono più persone che scrivono di quelle che
leggono (se consideriamo tutte le professioni attinenti a questo scopo), dato
che considero la scrittura un esercizio e una scelta personale, chi sono io per
dire che ci siano troppe persone che vogliono tuffarsi in questa esperienza?
Riguardo la concorrenza, io proseguo per il mio
piccolo sentiero, ogni tanto incrocio qualcuno che giunge dalla direzione
opposta, ci salutiamo, condividiamo e ognuno prosegue con un piccolo (spero)
lascito in più. Credo sia questo il modo giusto di intendere lo scrivere.
Personalmente poi preferisco non gettarmi in discussioni, prese di posizione o
polemiche che vedo imperare, a giorni alterni, sui social.
6. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?
Non è una domanda da porre ad un bibliotecario. La
lettura è soggettiva e quindi non esiste un libro amato da tutti, come non
esiste quello odiato da tutti.
7. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…
Dunque… ah sì… ti sei mai
innamorato di uno dei personaggi dei tuoi libri?
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