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lunedì 24 luglio 2017

INTERVISTA AUTORE: CRISTIANO PEDRINI




Ciao Cristiano e benvenuto all’intervista autore del blog “Punto e Virgola”!
Cominciamo subito con le domande!

1. Raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con i tuoi romanzi!

Beh, vuoi già far fuggire tutti prima di iniziare? ;) Cmq per i temerari che voglio conoscermi eccomi qui, mi chiamo Cristiano, 44 anni, lavoro da vent’anni in una biblioteca della provincia di Bergamo. La passione per la scrittura è qualcosa che mi segue fin dalle “vecchie” scuole elementari poi dopo un “blocco” di oltre vent’anni, nell’estate del 2014 ho ripreso questa esperienza.

2. Riassumiti in tre aggettivi!!!

Mhmm… protettivo, romantico e imperfetto…

3. Che messaggio vorresti mandare ai tuoi lettori, e quanto di te c’è nei tuoi romanzi?

I miei romanzi trattano come colonna portante il rapporto affettivo tra persone dello stesso sesso ma contrariamente a molte altre opere io non tratto questi sentimenti come “il problema” a cui unire intolleranza e ipocrisia per sviluppare la storia. Per la mia visione l’amore e l’affetto che lega due ragazzi non è il solo nocciolo della storia. Ad esso si intrecciano alcuni filoni: lo storico, con “Madras”, il drammatico con “Klein Blue”, il giallo con la trilogia “Opportunity-Rhapsody-Infinity”…
Quindi se un lettore vuole andare oltre e semplicemente leggere una storia libera da pregiudizi basati sull’orientamento sessuale sarà il benvenuto.
E per rispondere alla tua seconda domanda… c’è molto credimi, come spesso accade a tantissimi altri autori.

4. Chi sono i tuoi “idoli letterari”?

Ti confesso che leggo prevalentemente saggistica ma non c’è un vero e proprio “idolo”. Considero gli autori, anche quelli che apprezzo più di altri sono degli  amici che seppur non conosco  sanno svelarmi tutto di loro.

5. Cosa ne pensi della nascita di tanti scrittori emergenti? Senti il peso della concorrenza o pensi che sia bello lavorare insieme fra autori?

Partendo dal presupposto che in un paese come il nostro dove, paradossalmente, ci sono più persone che scrivono di quelle che leggono (se consideriamo tutte le professioni attinenti a questo scopo), dato che considero la scrittura un esercizio e una scelta personale, chi sono io per dire che ci siano troppe persone che vogliono tuffarsi in questa esperienza?
Riguardo la concorrenza, io proseguo per il mio piccolo sentiero, ogni tanto incrocio qualcuno che giunge dalla direzione opposta, ci salutiamo, condividiamo e ognuno prosegue con un piccolo (spero) lascito in più. Credo sia questo il modo giusto di intendere lo scrivere. Personalmente poi preferisco non gettarmi in discussioni, prese di posizione o polemiche che vedo imperare, a giorni alterni, sui social.

6. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Non è una domanda da porre ad un bibliotecario. La lettura è soggettiva e quindi non esiste un libro amato da tutti, come non esiste quello odiato da tutti.

7. Adesso è arrivato il momento per porti da solo una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Dunque… ah sì… ti sei mai innamorato di uno dei personaggi dei tuoi libri?


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